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Il PAM in azione; pane per i rifugiati in Siria e navi cisterna con il carburante per gli aiuti alimentari

Roma, 02-08-06 (comunicato stampa) - Continua lo sforzo logistico del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) per soccorrere la popolazione libanese. Oggi due nuovi convogli, uno diretto a Tiro e l’altro a Sidone, hanno lasciato Beirut con il loro carico di cibo, medicine, acqua e altri generi di prima necessità. Un altro convoglio, in viaggio da ieri, sta raggiungendo Tebnin, nel Sud del Libano.

“I nostri convogli hanno consegnato, sino ad oggi, 280 tonnellate di cibo ma ci rendiamo conto che tutto ciò non è sufficiente a soddisfare gli enormi bisogni della popolazione del Sud”, ha detto Robin Lodge, portavoce del PAM a Beirut, di ritorno da Cana dove si era recato nei giorni scorso con un convoglio dell’agenzia per gli aiuti alimentari.

Continua, nel frattempo, la spola giornaliera di camion che dalla città frontaliera di Arida, in Siria, si dirigono verso la capitale libanese. Si tratta dell’unico transito di confine via terra ancora aperto tra i due paesi attraverso cui passa un flusso continuo di aiuti ma anche di persone che, procedendo in senso inverso, abbandonano il paese.

Proprio ieri il PAM ha iniziato la distribuzione di aiuti alimentari a quasi 7.000 libanesi, rifugiatisi a Damasco nelle ultime due settimane. Si tratta di consegnare, ogni giorno, tre tonnellate di pane a quanti hanno trovato riparo in scuole ed edifici pubblici del paese confinante. Il numero dei rifugiati è però destinato a crescere. Alcune stime indicano che, nei prossimi giorni, saranno 20.000 i libenesi in Siria che avranno bisogno di aiuto alimentare e, nel medio periodo, questa cifra potrebbe crescere sino a 50.000. “Molti sono giunti in Siria senza nulla, nè soldi nè denaro e hanno bisogno di moltissima assistenza”, ha ricordato Pippa Bradford, rappresentante del PAM in Siria.

Tra le novità positive sul fronte umanitario è giunta la conferma che due navi cisterna arriveranno ai porti di Tripoli e Beirut con rifornimenti di diesel e benzina per supplire alla quasi totale assenza di carburante che non solo crea un enorme blocco al funzionamento della società civile libanese ma provoca gravi problemi anche ai convogli umanitari in viaggio.

“Stiamo facendo tutto il possibile per ampliare il raggio dei nostri interventi ma abbiamo enormi problemi logistici” ha ricordato Robin Lodge. Tra questi elenca il difficile percorso a cui sono costretti i camion con gli aiuti per evitare ponti bombardati, strade distrutte mentre una vera fiumana di gente in fuga intasa le strade. Senza contare i guasti meccanici.

Si tratta di una vera sfida quella che fronteggia il PAM, a cui le Nazioni Unite hanno afffidato il compito di coordinare logistica e comunicazioni anche per conto delle altre agenzie ONU oltre che per le ONG.

L’operazione del PAM, per i prossimi tre mesi, ha un costo previsto di 48 milioni di $ con 310.000 persone da assistere. Per questo l’agenzia per gli aiuti alimentari ha lanciato ieri un appello anche ai cittadini italiani: con un semplice SMS (attraverso qualsiasi operatore di telefonia mobile) al 48581 si potrà donare 1 euro all’operazione di emergenza del PAM in Libano mentre chiamando da rete fissa con Telecom Italia si potranno donare 2 euro.