Il costo annuo della fame nello Swaziland ammonta a 92 milioni di dollari
Il COHA in Swaziland è stato realizzato dal National Children’s Coordination Unit presso l’Ufficio del Primo Ministro (NCCU/DPMO) con il sostegno dei Ministeri della Pianificazione Economica e dello Sviluppo, del Ministero della Salute, del Ministero dell’Agricoltura, del Ministero dell’Istruzione, del Ministero delle Finanze, dello Swaziland National Nutrition Counsil (SNNC), dell’Università dello Swaziland e del Programma Alimentare Mondiale Swaziland. Il Rapporto sottolinea come la malnutrizione non sia soltanto una questione di salute, ma anche un problema economico.
Attraverso l’utilizzo dei dati statistici del 2009, lo studio misura la perdita economica dello Swaziland causata dalla malnutrizione, nello specifico gli effetti del ritardo nello sviluppo infantile o della malnutrizione cronica. Il ritardo nello sviluppo, o l’essere troppo piccolo per la propria età, è il risultato della mancanza di assunzione di sostanze nutrienti essenziali come proteine, vitamine e minerali durante la gestazione o nei primi cinque anni di vita. Le persone affette da ritardo nello sviluppo si ammalano più facilmente, hanno scarsi rendimenti scolastici e abbandonano la scuola più frequentemente degli altri, sono destinati ad essere soggetti lavorativamente meno produttivi e hanno una speranza di vita molto più breve.
Di seguito, alcuni risultati dimostrati dallo studio:
• Il rapporto stima che lo Swaziland potrebbe ridurre i costi associati alla malnutrizione di 11 milioni di SZL (60 milioni di dollari USA) entro il 2025 se riducesse i tassi delle persone sottopeso del 5% e di quelle che soffrono di ritardo nello sviluppo del 10%.
• La cura di disturbi quali la diarrea, l’anemia, le infezioni respiratorie e altri problemi clinici causati dalla malnutrizione costano allo Swaziland 61 milioni di SZL (6 milioni di dollari USA) ogni anno.
• Il raggiungimento di livelli medi di istruzione per i bambini affetti da ritardo nello sviluppo è inferiore di 0,77 anni rispetto a chi non è mai stato malnutrito.
• Il 20% di tutte le bocciature a scuola è imputabile al ritardo nello sviluppo. Che equivale a 5.550 ulteriori casi di ripetizione dell’anno scolastico con un costo, per il sistema educativo e per le famiglie, pari a 6 milioni di SZL (701.000 dollari USA).
• Il 40% degli adulti nello Swaziland ha avuto ritardi nello sviluppo. Si tratta di 270.000 persone in età lavorativa che non sono in grado di sfruttare il loro potenziale a causa della malnutrizione infantile sofferta. Nelle attività manuali, la perdita stimata, in termini di potenziale produttivo non sfruttato, ammonta a 126 milioni di SZL (14,8 milioni di dollari USA). Nelle attività non manuali, dove le perdite vengono associate ad un minore successo scolastico, la perdita economica annua è pari a 251 milioni di SZL (29,5 milioni di dollari).
• Nel 2009 sono andate perse 37 milioni di ore lavorative a causa delle assenze dei lavoratori malnutriti. Questo dato equivale ad una perdita economica pari a 340 milioni di SZL (40 milioni di dollari USA), che equivalgono al 14% del PIL.
Il Ministro della Pianificazione Economica e dello Sviluppo del Regno dello Swaziland, il Principe Hlangusemph, ha sottolineato l’esito allarmante dello studio: sdradicare la fame e la malnutrizione infantile sono obiettivi urgenti e concreti per lo Swaziland.
“Voglio commentare questo progetto. E’ illuminante, e ha bisogno di essere sostenuto e incoraggiato.” afferma. “Sappiamo di non avere i mezzi necessari per cambiare questa situazione, da un giorno all’altro, ma stiamo facendo molto”.
Lo Swaziland è il quarto paese del continente a pubblicare lo studio “Cost of Hunger in Africa”. I risultati degli altri tre paesi pilota, pubblicati a giugno, mostrano come l’Egitto perda 3,7 milioni di dollari USA (1,9% del PIL), l’Etiopia 4,7 milioni di dollari USA (16,5% del PIL) e l’Uganda 899 milioni di dollari USA (5,6% del PIL) nell’anno di riferimento, a causa della malnutrizione.
La ricerca è stata condotta in 12 paesi africani, usando una metodologia applicata per la prima volta in America Latina con il sostegno del WFP. Gli altri 11 paesi sono: Botswana, Burkina Faso, Camerun, Egitto, Etiopia, Ghana, Malawi, Mauritania, Kenya, Ruanda e Uganda.
Lo studio è stato realizzato dal Governo dello Swaziland con il sostegno della Commissione dell’Unione Africana (AUC) includendo la New Partnership for Africa’s Development (NEPAD), la Commissione Economica dell’ONU per l’Africa (ECA) e l’Agenzia delle Nazioni Unite Programma Alimentare Mondiale (WFP). Lo studio è stato finanziato dal Governo frencese, dall’African Development Bank e dal WFP.