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Il cibo delle emergenze

Oltre alle razioni giornaliere di cibo che il WFP fornisce a chi ha bisogno di assistenza alimentare (riso o farina, legumi, sale, olio, zucchero per un totale di circa 2.100 kcal), ci sono dei cibi speciali che servono in particolari situazioni di emergenza.

Ecco alcuni esempi:

  • Cibo fortificato. E’ un misto di cereali e altri ingredienti come soia, fagioli, ecc arricchiti di vitamine e minerali. Si usa per prevenire o ridurre deficit nutrizionali. Ad esempio viene distribuito alle mamme che allattano o alle donne incinte che hanno bisogno di un’alimentazione completa. Si cucina come una minestra.
  • Plumpy doz e Supplementary Plumpy. Sono creme a base di arachidi e di altri ingredienti destinate ai bambini che hanno tra i 6 e i 36 mesi. Esse integrano la normale alimentazione (compresa quella al seno). Si consumano in piccole quantità e vengono date ai bambini più piccoli che, vivendo in aree di grande insicurezza alimentare, potrebbero facilmente rischiare gravi malnutrizioni.
  • Biscotti ad alto contenuto energetico. Cento grammi di questi biscotti speciali forniscono 450 kcal e contengono vitamine, minerali e proteine. Si danno soprattutto nelle primissime fasi delle emergenze quando, spesso, le persone non possono cucinare perché non c’è acqua, elettricità o gas e si sono persi tutti gli utensili di cucina. Oppure perché si è in fuga.
  • Barrette di cibo “compresso”. Anch’esso è un cibo adatto alle primissime fase di un’emergenza, ad esempio in caso di disastri naturali quando non è possible procurarsi il cibo. Le barrette sono pronte per essere mangiate o possono essere sciolte nel latte. Ognuna di esse fornisce 250 Kcal.
  • Sprinkles. E’ una sorta di polverina che si mette direttamente nella minestra e aggiunge al cibo della famiglia ben 16 tra minerali e vitamine. E’ adatta a tutti ma, in particolare, ai bambini al di sotto dei 5 anni e alle donne incinte o che allattano.