Il cibo arma fondamentale nella lotta contro l’AIDS
ROMA – Nella Giornata Mondiale dedicata alla lotta contro l’AIDS (quest’anno il primo dicembre), osserviamo risultati mai visti finora nella prevenzione e nel trattamento dell’HIV. L’accesso a un’alimentazione adeguata e nutriente è essenziale perché una persona che vive con l’HIV possa rispondere bene al trattamento antiretrovirale (ART).
Uno dei dieci co-sponsor dell’UNAIDS, il Programma Alimentare Mondiale (WFP), ha avuto un ruolo fondamentale nel fornire cibo nutriente e dare sostegno alle popolazioni colpite, contribuendo a rallentare il diffondersi dell’HIV, che ha già ucciso troppe vite nel corso degli ultimi anni.
Secondo il rapporto dell’UNAIDS in occasione della Giornata Mondiale della lotta contro l’AIDS, 25 paesi a basso e medio reddito, dei quali più della metà africani, hanno registrato una riduzione del 50 per cento del tasso di nuove infezioni da HIV dal 2001. Contemporaneamente, gli sforzi della comunità internazionale hanno riacceso la speranza per le nuove generazioni, con un calo di oltre il 40 per cento delle infezioni nei bambini, registrato negli ultimi dieci anni. Questo si è accompagnato ad un aumento del 60 per cento del numero delle persone che hanno avuto accesso alle cure negli ultimi due anni – raggiungendo un totale di 8 milioni di persone che ricevono il trattamento ART.
Ma questi successi vanno visti in prospettiva. Quasi 7 milioni di persone idonee a ricevere le cure non possono ancora accedervi.
Una corretta nutrizione è vitale per la salute e la sopravvivenza di tutte le persone, ma diventa particolarmente importante per i soggetti affetti da HIV e AIDS. L’assistenza alimentare non solo aumenta l’efficacia del trattamento ART, ma aiuta anche ad assicurare una maggiore aderenza ai protocolli di trattamento, di modo che le persone affette da HIV non siano più costrette a scegliere tra le cure e il cibo.
Nelle comunità più povere, il cibo del WFP e l’assistenza alimentare per le persone che vivono con l’HIV e le loro famiglie, incluse donne incinte e neo-madri, aiutano a migliorare l’efficacia delle cure –permettendo cosi di salvare più vite ed evitare maggiori casi di contagio.
Questo è il motivo per cui sono così orgogliosa del lavoro che il WFP svolge in quest’area. Dal programma innovativo dei voucher elettronici in Zimbabwe, che ha aiutato molte persone affette da HIV, ai programmi di assistenza di base in Etiopia, che hanno funzionato come reti di sicurezza sociale per le persone con HIV, il WFP e i suoi partners stanno contribuendo al progetto dell’UNAIDS di creare un mondo con zero casi di trasmissione, discriminazione e morti per AIDS.
Visto che lavoriamo quotidianamente per un mondo libero dalla fame e dall’HIV, dobbiamo mettere i poveri e gli affamati nelle condizioni di poter ricevere le cure mediche. C’è stato un cambiamento importante nella lotta all’HIV, ma abbiamo ancora molta strada da percorrere. Incoraggiamo quindi la comunità internazionale a espandere, a partire da questi fatti positivi, il ruolo che possono avere cibo e nutrizione nella risposta all’HIV.