Food Force: il Carnevale targato WFP a Venezia
Nel grande padiglione centrale, ai Giardini, sede delle esposizioni d’arte della Biennale, ci sono gli studenti dei licei artistici, i curatori di sezioni straniere - l’Argentina, gli USA, la Germania, la Romania – i musicisti del Conservatorio veneziano, e ci sono loro, i veri protagonisti: i bambini, curiosi, divertiti, rumorosi. Affollano ogni spazio e partecipano entusiasti. Li incontriamo al laboratorio del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) negli spazi del Carnevale targato Biennale, che è anche una grande occasione di incontro con le scuole.
Tra i piccoli studenti che partecipano al laboratorio del WFP, c’è chi viene mascherato, come il pirata che finisce per impersonare, nel gioco di ruolo “umanitario”, i “cattivi” che attaccano le navi del WFP, o chi, tra le bambine, arriva con i capelli a “coda di cavallo” proprio uguali a quelli che porta Rachel, la protagonista femminile della squadra umanitaria del WFP.
Nello spazio “WFP-La Biennale”, delimitato da grandi mappe geografiche, va infatti in scena un gioco di ruolo. Si leggono le avventure della squadra Food Force, si cerca il cibo giusto da portare nelle emergenze. Si racconta il lavoro del WFP. Si scrivono, su una grande mappa geografica, messaggi e speranze.
Anche così si riesce a vivere il Carnevale: non rinunciando al gioco ma ricordando gli “amici lontani”, chi vive nella guerra, nella privazione, in una terra resa arida dalla siccità. Alla fine del percorso, ogni partecipante riceve la medaglia Food Force e, si spera, un pizzico in più di consapevolezza di cosa significhino “intervento umanitario” e dovere della solidarietà.Come per gli altri laboratori di La Biennale, anche a quello del WFP vi si accede previa prenotazione.