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Dichiarazione del Direttore Esecutivo del WFP Josette Sheeran sulla fame nel Corno d'Africa

La siccità che affligge la regione del Corno d’Africa ha spinto milioni di persone verso la fame, minacciando i raccolti e il bestiame, e mettendo in pericolo le vite di migliaia di bambini. La nostra priorità è quella di proteggere le menti e i corpi dei bambini piccoli e delle donne incinte e in fase di allattamento con alimenti altamente nutrienti.

Il WFP si sta mobilitando per aumentare le consegne degli alimenti altamente nutritivi fortificati, destinati in modo particolare ai bambini nei primi 1.000 giorni di vita, ossia dalla gestazione fino ai due anni d’età. Stiamo lavorando a stretto contatto con i governi e le comunità e con i nostri partner, come l’UNICEF e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), per assicurare che le vite dei giovani vengano preservate.

Man mano che gli effetti di questa devastante siccità si aggravano, il tempo sta diventando un fattore fondamentale e il WFP lancia un appello chiedendo finanziamenti urgenti necessari per coprire un deficit del 40% che corrisponde a 189,35 milioni di dollari, in un budget previsto di 477 milioni di dollari per le operazioni nel Corno d’Africa, che includono cibo vitale per i rifugiati in Kenia e in Etiopia. Inoltre, il WFP sostiene le iniziative di lungo periodo, che aiuteranno le popolazioni del Corno d’Africa ad uscire dal circolo vizioso della siccità. Prima che si verificasse quest’emergenza, l'impegno di lungo periodo a Karamoja, in Uganda orientale, ha aiutato la capacità di ripresa della popolazione, che ora ha meno bisogno di interventi d’emergenza rispetto al resto del Corno d’Africa.

Il WFP si stava preparando per rispondere a questo ciclo di siccità da circa sei mesi. Il nostro network, costituito da più di 30 uffici e 1.200 membri dello staff nel Corno d’Africa, è la colonna portante per le operazioni umanitarie nazionali e globali.

Lavorando in collaborazione con i governi nazionali e con organizzazioni non governative in Kenia, Etiopia, Somalia, Gibuti, e Uganda, stiamo consegnando più di mezzo milione di tonnellate di cibo a oltre 6 milioni di persone nella regione, un numero che potrebbe salire fino a 10 milioni di persone che avranno bisogno di assistenza alimentare nei prossimi mesi.

La siccità nel Corno d’Africa sta diventando un fenomeno sempre più frequente. Mentre un tempo le popolazioni erano colpite da siccità occasionali, ora vivono in uno stato quasi costante di insicurezza alimentare a causa della carenza d’acqua.

Questo mutamento climatico che colpisce il Corno d’Africa implica che, oltre alla periodica consegna  di aiuti alimentari d’emergenza, dobbiamo prevedere un intervento più ampio basato sull’assistenza alimentare, volto a rafforzare la capacità di ripresa, a proteggere le popolazioni dall’impatto di siccità frequenti, e che costituisca un investimento per soluzioni più a lungo termine contro la fame.