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Comunicato Stampa: PAM avvia la fase di ricostruzione dopo il disastro dello tsunami

03/03/05

Bangkok – I paesi dell’Asia, così drammaticamente colpiti dallo tsunami, stanno avviando la fase di ricostruzione. In questo contesto, Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) sta intraprendendo una serie di attività umanitarie post-emergenza per aiutare centinaia di migliaia di sopravvissuti a ritornare a una vita stabile, produttiva e indipendente.

A oltre due mesi dal disastro del 26 dicembre 2004, il PAM ha avviato progetti di “cibo in cambio di lavoro” in Myanmar per aiutare le persone a ricostruire le proprie comunità. Sia in Sri Lanka che in Indonesia il PAM ha delineato una strategia per fornire cibo nutriente ai membri più vulnerabili della popolazione: orfani, vedove, madri capofamiglia, anziani, disabili, donne incinte o che allattano, neonati e bambini in età scolare.

“Comincia adesso il vero lavoro”, ha detto Kenro Oshidari, vicedirettore regionale del PAM in Asia. “Anche se lo tsunami è scomparso dagli schermi televisivi, non significa che non esiste più alcun problema. In realtà, ci vorranno non settimane o mesi, ma anni perché molte di queste comuità ritornino a una vita normale”.

“La sfida della ricostruzione è enorme, ma il PAM è pronto a svolgere il proprio ruolo per il tempo necessario”, ha continuato Oshidari, sottolineando come il PAM continuerà a monitorare le aree di vulnerabilità che, volta a volta, si presenteranno in una popolazione che potrebbe avere ancora bisogno di un aiuto di emergenza.

Questo fine settimana l’attenzione sarà posta sulla “Ricostruzione Dopo lo Tsunami” grazie alla

partita di rugby per la raccolta fondi che si terrà nello stadio londinese di Twichkenham. La partita è stata organizzata dal Comitato Internazionale Rugby, che sostiene il PAM, e metterà assieme grandi giocatori dell’emisfero nord contro l’emisfero sud. Sarà trasmessa in diretta a milioni di persone, in oltre dodici paesi. Il ricavato della partita servirà a finanziare i progetti di ricostruzione a lungo termine nelle aree maggiormente colpite dallo tsunami.

Lo scorso gennaio il PAM ha lanciato un’operazione d’emergenza del valore di 256 milioni di $, della durata di sei mesi, per assistere due milioni di persone. Le attività di ricostruzione programmate nell’ambito dell’operazione si stanno già svolgendo:

• Circa 7.000 persone nell’area di Irrawaddy, nel Myanmar, stanno costruendo 20 invasi d’acqua per l’irrigazione delle colture, sei chilometri di strade comunali e due ponti in legno distrutti dallo tsunami. In cambio riceveranno per quattro mesi riso, olio per cucinare e fagioli. Nel distretto di Kawthanung, a sud, vicino al confine tailandese, il PAM sta fornendo le stesse razioni alimentari a mille persone impegnate a ricostruire le strade di accesso e a riparare le barriere a mare danneggiate dalle onde.

• In Sri Lanka, il PAM inizierà ad aprile un programma di alimentazione scolastica per 120.000 bambini, fornendo una merenda nutritiva a scuola. Questo intervento si aggiunge a quello di alimentazione scolastica in cui il PAM, prima dello tsunami, assisteva 165.000 bambini. Per prevenire la malnutrizione, il PAM inizierà a distribuire cibo a base di soia e frumento a 200.000 persone tra i cosiddetti gruppi vulnerabili e a 112.000 madri e neonati. In maggio o giugno, il PAM aiuterà 277.000 persone a ricostruire strade e altre infrastrutture locali nelle aree colpite.

• Sempre in Sri Lanka, il PAM lavorerà in partnership con altre organizzazioni come la FAO e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) per aiutare a ripulire i terreni, ricostruire le case e riprendere l’attività di pesca fornendo imbarcazioni e reti. In gennaio, il PAM e l’Organizzazione Internazionale per il Lavoro (ILO) hanno condotto una ricerca comune per verificare i bisogni alimentari e i mezzi di sussistenza della popolazione ed è risultato che, prima del disastro, circa il 37% delle famiglie viveva di pesca. Attualmente questa percentuale è scesa ad appena l’1%.

• In Indonesia la distribuzione generalizzata di cibo sta, gradualmente, per essere sostituita con un’assistenza mirata a 350.000 bambini delle scuole elementari, a 55.000 donne incinte o che allattano, a 130.000 bambini sotto i cinque anni, a 8.000 orfani e bambini assistiti. Anche in quest’area il PAM contribuirà alla ripresa attraverso progetti di “cibo in cambio di lavoro”. A questo proposito, sono in corso colloqui con la Banca Mondiale, la Banca di Sviluppo Asiatica e altre agenzie su possibili partenariati.

Da un recente rapporto del PAM risulta che i danni alle case, strade, sistemi di irrigazione e drenaggio, in Indonesia, costituiscono il 50% di tutti i danni provocati dallo tsunami. La ricostruzione di queste infrastrutture è “vitale per ripristinare i mezzi di sussistenza della popolazione nelle aree colpite”, dice il rapporto.

Il rapporto del PAM indica anche che la povertà rurale, in Indonesia, è peggiorata con lo tsunami. Oshidari ha detto che se permarrà l’alto livello di aiuto finanziario, il PAM e le altre agenzie potranno usare quest’opportunità “non solo per ricostruire ciò che è andato distrutto ma per migliorare la vita delle persone, intervenendo sulle cause profonde della povertà rurale in tutti i paesi colpiti dallo tsunami”.