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Comunicato Stampa - Il responsabile del PAM esprime apprezzamento per gli Stati Uniti e altri Stati per la generosità dimostrata nel 2004: lancia un appello per un urgente sostegno aereo destinato alle vittime dello tsunami

30/12/04

New York - Alla fine di quest’anno segnato da tragiche crisi umanitarie che vanno dal conflitto nella regione del Darfur nel Sudan occidentale alla strage causata dallo tsunami in Asia, il Responsabile del Programma Alimentare Mondiale ha riconosciuto il valore della generosità dei donatori ma ha posto l’accento sulla necessità di un sostegno anche maggiore per l’anno a venire.

Il Direttore Esecutivo James Morris ha lodato la generosa risposta internazionale alla crisi nell’Oceano Indiano. Oltre 550 milioni di dollari statunitensi sono stati già stati impiegati per aiutare le vittime del disastro. Fra i maggiori donatori fino ad ora si distinguono Australia, Finlandia, Unione Europea, Francia, Giappone, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti.

“Alla fine di un anno che ha visto svilupparsi una serie di crisi, con un effetto cumulativo che ha spinto al limite le risorse dei donatori, è davvero gratificante osservare una simile rapida e generosa risposta a questa nuova catastrofe, forse il peggior disastro naturale della storia,” ha detto Morris.

Durante un incontro tenutosi oggi a New York con funzionari di Stati Uniti, Giappone, Australia e India, Morris ha lanciato un appello per una fornitura urgente di aerei cargo ed elicotteri per fornire il supporto logistico di cui si ha un disperato bisogno nella consegna di aiuti alimentari e nelle valutazioni dei bisogni.

“Abbiamo un bisogno urgente di aeroplani ed elicotteri considerata la vasta area geografica e la difficoltà del terreno – saremmo estremamente grati ai paesi che fossero in grado di supportarci nel nostro bisogno di trasporto aereo.”

Da quando onde gigantesche hanno spazzato via villaggi e località costiere in 10 paesi che affacciano sull’Oceano Indiano, a seguito del colossale terremoto al largo dell’isola indonesiana di Sumatra che ha avuto luogo il 26 dicembre, più di 120.000 persone vivono nel terrore. I paesi più colpiti sono stati Indonesia, con almeno 80.000 morti, Sri Lanka, l’India sud-orientale e la Thailandia, ma morte e distruzione hanno colpito anche la Somalia e le Seychelles.

Morris ha detto che il PAM si era già attivato rapidamente per fornire aiuto ai sopravvissuti. Nello Sri Lanka, dove il PAM ha 5.000 tonnellate di scorte alimentari, convogli di camion contenenti riso, farina di frumento, lenticchie e zucchero si sono diretti verso le parti più colpite del paese. Entro il 6 gennaio, il PAM prevede di fornire aiuto alimentare a 750.000 persone per la durata di due settimane. L’agenzia ha inoltre organizzato il trasporto aereo di cibo nella provincia di Aceh in Indonesia e in Somalia.

“Le ripercussioni di questa tragedia sono così gravi che molte comunità avranno bisogno di un massiccio aiuto internazionale per molti mesi a venire,” ha detto Morris. “Nello stesso tempo, c’è il pericolo che il disastro sposti l’attenzione dai bisogni di milioni di altre persone che nel mondo vivono altre crisi, sia naturali che provocate dall’uomo. Dovremo occuparci anche di loro.”

Quest’anno il PAM ha fornito aiuto alimentare a qualcosa come 90 milioni di persone in oltre 80 paesi del mondo. A causa di una grave mancanza di fondi molti beneficiari, tuttavia, hanno dovuto sopportare riduzioni nelle razioni, compresi centinaia di migliaia di rifugiati.

“Affrontiamo l’anno che sta per iniziare, con il grave fardello di bisogni derivanti dalle emergenze dell’anno passato. E’ molto importante che ci assumiamo le nostre responsabilità e ci prepariamo all’inevitabilità di nuove crisi che dovremo gestire nel 2005,” ha detto Morris.

Nel 2004, il PAM ha ricevuto 2 miliardi di dollari statunitensi in donazioni. Gli Stati Uniti rimangono sempre il contribuente maggiore con quasi 1 miliardo di dollari – più di quattro volte la somma di qualunque altro donatore. Nella più grossa operazione d’emergenza del PAM di quest’anno, la fornitura di aiuti alimentari a circa 1,6 milioni di persone, profughi a causa del brutale conflitto nel Darfur, gli Stati Uniti hanno contribuito con circa il 65 per cento dei complessivi 250 milioni di dollari raccolti fino ad ora.

“Siamo incoraggiati dal numero emergente di nuovi donatori, compresi ex paesi beneficiari come l’India e la Cina, i nuovi membri della Comunità Europea e il settore privato. Anche la Francia e la Spagna hanno fornito un grosso contributo quest’anno. Ma la spina dorsale dei nostri sostenitori continuano ad essere gli Stati Uniti e probabilmente continueranno ad esserlo in un futuro prevedibile,” ha detto Morris.

Osservando che sono passati quasi cinque anni da quando la comunità internazionale ha annunciato il suo impegno di dimezzare il numero dei poveri e degli affamati nel mondo entro il 2015, Morris ha sollecitato la comunità dei donatori a raddoppiare i propri sforzi a favore degli 800 milioni di persone nel mondo che soffrono cronicamente la fame – compresi 300 milioni di bambini.

Alcuni rapporti dimostrano che circa un terzo delle persone morte nel disastro dello Tsunami di questa settimana erano bambini, Morris si è quindi unito all’UNICEF e ad altre organizzazioni nel sottolineare il fatto che i bambini sono sempre i soggetti più vulnerabili in ogni situazione di crisi. “Mentre disastri di proporzioni enormi, come quello di cui siamo testimoni oggi, possono portare la gente a sorprendenti atti di generosità, ci sono altri milioni di bambini che soffrono in silenzio ogni giorno, e che hanno bisogno di un sostegno costante. L’impegno più grande non è quello che affrontiamo oggi, ma quello che dovremo affrontare domani,” ha concluso.

Per ulteriori informazioni si prega di contattare (indirizzo email: nome.cognome.@wfp.org):

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Cell. +1-646-8241112

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Bettina Luescher


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