Comunicato stampa congiunto UNICEF/WFP/FAO: Le Nazioni Unite chiedono al mondo di agire subito per salvare vite nel Sahel, Africa occidentale
La siccità, gli alti prezzi del cibo e il conflitto porteranno milioni di persone a soffrire di malnutrizione e fame acuta in parti del Sahel, Africa occidentale, se la comunità globale non agirà subito. E’ questo l’allarme lanciato oggi dalla FAO, l’UNICEF e il WFP.
Le tre agenzie delle Nazioni Unite hanno dichiarato che le scarse piogge nel 2017 nelle aree pastorali della Mauritania meridionale, del Senegal settentrionale e in parti del Mali, Niger, Burkina Faso e Ciad hanno danneggiato il bestiame, rovinato il raccolto e colpito i mezzi di sostentamento, portando a un’insorgenza precoce della stagione della fame.
La regione del Sahel ha anche visto crescere l’insicurezza e intensificarsi il conflitto armato, che sta danneggiando i servizi di base e i mezzi di sussistenza, colpendo la coesione sociale e costringendo decine di migliaia di persone a lasciare le proprie abitazioni.
Cinque milioni di persone avranno bisogno di assistenza alimentare e di mezzi di sussistenza in quella che si prevede essere la peggiore stagione di magra in quattro anni, secondo l’ultima analisi per la sicurezza alimentare – Cadre Harmonisé – pubblicata a marzo. Secondo le stime, molte famiglie avrebbero esaurito le proprie riserve alimentari ad aprile. In una situazione normale, ciò sarebbe avvenuto fra giugno e settembre.
“Stiamo sentendo di persone che riducono il numero di pasti quotidiani e di bambini che lasciano la scuola”, ha dichiarato Abdou Dieng, Direttore regionale del WFP per l’Africa occidentale e centrale. “Questi sono segnali rivelatori di un disastro incombente che il mondo non può continuare a ignorare”.
Nei sei paesi, oltre 1,6 milioni di bambini sono a rischio di malnutrizione acuta grave quest’anno, il 50% in più rispetto all’ultima grande crisi alimentare nel Sahel del 2012. L’insicurezza alimentare, pratiche alimentari inadeguate a casa per i bambini piccoli e le madri, la mancanza di accesso ad acqua sicura e servizi igienici, oltre al conflitto armato e agli spostamenti di popolazione, causano alti livelli di malnutrizione fra i bambini.
“È tragico che le stesse madri stiano tornando nelle cliniche anno dopo anno, con i loro bambini, per curare la malnutrizione acuta grave, quest’anno in numero ancora maggiore”, ha dichiarato Marie-Pierre Poirier, Direttore regionale dell’UNICEF per l’Africa centrale e occidentale. “Possiamo spezzare questo ciclo investendo adesso nella costruzione della resilienza – rendendo le famiglie, le comunità e le autorità nazionali meglio equipaggiate per prevenire e affrontare shock simili nel futuro”.
Una riduzione della disponibilità di pascoli ha portato a una transumanza precoce quest’anno, fino a quattro mesi prima rispetto al solito. Ciò si deve a un’alta concentrazione di animali, intensificata da restrizioni nell’attraversamento dei confini e normative avverse che impediscono i movimenti pastorali, che a loro volta hanno reso ancor più fragile una regione già fortemente insicura.
“La costruzione della resilienza è in cima all’agenda della FAO. Ciò che aiuta a stabilizzare il Sahel è il supporto agli allevatori e agli agro-pastori durante questa stagione di magra e nel futuro, per affrontare shock che includono il cambiamento climatico e i conflitti”, ha dichiarato Coumba Sow, Coordinatore subregionale della FAO per la Resilienza in Africa Occidentale e nel Sahel.
L’UNICEF, la FAO e il WFP hanno sviluppato una risposta congiunta per coprire le necessità alimentari, proteggere i mezzi di sussistenza e combattere la malnutrizione nel breve termine, per rispondere ai bisogni immediati e ridurre l’impatto della crisi incombente. Allo stesso tempo, interventi più a lungo termine, come assicurare la disponibilità, l’accesso e l’utilizzo di risorse alimentari locali, servizi sanitari e altri servizi sociali per assicurare uno sviluppo e una crescita in salute dei bambini, sono fondamentali per rendere le famiglie, le comunità e il sistema nazionale più preparato a prevenire e affrontare shock simili nel futuro.
Le tre agenzie delle Nazioni Unite chiedono un sostegno urgente da parte di tutti i partner, inclusi i donatori, per aiutare a ridurre e bloccare l’attuale deterioramento della situazione nel Sahel. Il WFP ha bisogno in totale di 284 milioni di dollari per fornire cibo e assistenza alimentare a 3,5 milioni di persone nella stagione di magra.
L’UNICEF necessita di 264 milioni di dollari per raggiungere 989.000 bambini a rischio di malnutrizione acuta grave con cibo terapeutico e per fornire accesso ad acqua e strutture igienico-sanitarie e servizi per l’istruzione fino alla fine dell’anno. Sono, invece, 128 milioni di dollari i fondi di cui ha bisogno la FAO, di cui 45 milioni per attività urgenti, per prevenire che la situazione peggiori ulteriormente per 2,5 milioni di allevatori e agro-pastori in partenza per la transumanza precoce e in aree ad alta concentrazione di bestiame.