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Brindisi-Corfù: fra i regatanti c'è anche la Base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite

Roma, 05-06-06 (comunicato stampa) - Tra i regatanti che, quest’anno, dal 7 al 9 giugno, parteciperanno alla XXI edizione della regata d’altura Brindisi-Corfù, ci sarà anche la Base di Pronto Intervento Umanitario (UNHRD), gestita a Brindisi dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM).

La barca della Base, lunga 45 piedi, progettata e costruita dal cantiere locale DAMARIN, è stata battezzata con il nome ''Fight Hunger'' (Combatti la fame) e veleggerà verso Corfù portando sulle vele oltre al logo del Programma Alimentare Mondiale – l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di aiuti alimentari – anche gli emblemi del Rotary International e della Cooperazione Italiana per lo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri.

“Fight the Hunger” è un Comet 45, e farà anche da barca giuria al Campionato del Mediterraneo di vela d’altura. Già nelle ultime edizioni la Brindisi-Corfù, che nel 2005 ha registrato 114 imbarcazioni al via diventando il terzo evento d’altura in Italia per numero di equipaggi in gara, aveva avuto il riconoscimento dall’ONU di “regata per i diritti umani”. Ma c’è anche il risvolto agonistico: quest’anno si prevedono una agguerrita classe Open e una classe per i catamarani.

Tuttavia, per la Base di Brindisi – da cui partono gli aiuti di emergenza per le aree di crisi; ultima missione quella per soccorrere i terremotati dell’isola di Giva – partecipare alla regata è un modo per far conoscere la proprie attività e per raccogliere fondi a favore dei progetti di alimentazione scolastica del PAM. Il canale per la raccolta fondi sarà quello del Comitato Italiano del PAM, organizzazione territoriale no profit nata di recente con l'intento di sostenere le attività di aiuto alimentare dell’agenzia ONU.

Proprio sul sostegno ai progetti di alimentazione scolastica si concentra gran parte dell’attività del Comitato PAM per l’Italia. Dei 300 milioni di bambini che nel mondo soffrono cronicamente la fame, 130 milioni non sono mai entrati in un’aula scolastica. Offrire loro un pranzo a scuola (il cui costo giornaliero è di appena 15 centesimi di euro) è il modo migliore per incoraggiare le famiglie a mandarli a scuola.