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Appello urgente della Direttrice Esecutiva del WFP alla comunità globale perché continui a sostenere i rifugiati siriani

Appello urgente della Direttrice Esecutiva del WFP alla comunità globale perché continui a sostenere i rifugiati siriani
BEIRUT – La Direttrice Esecutiva del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) Ertharin Cousin ha concluso una visita in Giordania e Libano giovedì invitando la comunità internazionale a continuare a sostenere i rifugiati siriani sfollati nei paesi vicini e facendo appello al mondo perché non dimentichi la crisi.

Una grave insufficienza di fondi ha costretto l’agenzia a ridurre l’assistenza alimentare fino al cinquanta per cento. Durante la sua visita di quattro giorni, Cousin ha incontrato rifugiati siriani e funzionari del governo, richiamando l’attenzione sulle condizioni terribilmente difficili in cui versano milioni di persone in conseguenza della riduzione dell’assistenza.

“Ho incontrato giovani siriani che, a causa del conflitto, potranno non esprimere mai il loro enorme potenziale. Questo conflitto li priva dell’istruzione, della loro infanzia e dei loro sogni”, ha detto Cousin, aggiungendo, “il conflitto sta facendo scivolare le famiglie al di sotto della soglia di povertà, e nella disperazione”.

“L’assistenza alimentare del WFP dà stabilità alle popolazioni colpite in Siria e ai rifugiati nella regione”, ha detto. “Per fornire tale assistenza, facciamo affidamento sulla generosità della comunità internazionale. Non possiamo assolutamente deluderli”.

Dall’inizio dell’anno, il WFP ha fronteggiato una drammatica insufficienza di fondi, che hanno costretto l’agenzia a ridurre il livello di assistenza che fornisce a circa 1,5 milioni di rifugiati siriani in Giordania, Libano, Turchia, Iraq ed Egitto.

Le famiglie stanno facendo ricorso a misure drastiche per andare avanti in tali difficili circostanze, tra cui ritirare i figli da scuola, in modo che possano lavorare, contrarre debiti elevati e ridurre l’apporto nutrizionale e la quantità di cibo che consumano.

Cousin ha fatto visita ai rifugiati siriani che vivono in ripari di fortuna nella Valle della Bekaa in Libano e a una famiglia che vive in un appartamento sovraffollato ad Amman, in Giordania. Ognuna delle persone intervistate ha raccontato storie struggenti sulle difficoltà crescenti incontrate nei loro quotidiani sforzi di gestire risorse sempre più ridotte. Hanno chieste a Cousin di ricordare al mondo le loro sofferenze, l’impossiblità per loro di fare ritorno a casa e il loro bisogno di continuare a ricevere assistenza dal WFP, così come dalla comunità internazionale.

Cousin ha riconosciuto il pesante fardello sostenuto dalle comunità ospitanti. Ha fatto visita ai negozi dove i rifugiati beneficiano del programma di voucher elettronici (e-card). Attraverso le e-card, il WFP sostiene oltre mezzo milione di rifugiati siriani in Giordania e 770.000 in Libano. Il programma ha generato reddito per le comunità ospitanti immettendo oltre 1,1 miliardi di dollari nelle economie locali dei cinque paesi vicini. Il programma ha creato, inoltre, migliaia di posti di lavoro locali nel settore della vendita alimentare al dettaglio.

L’operazione regionale per i rifugiati del WFP richiede 163 milioni di dollari per continuare a sostenere rifugiati disperati in Giordania, Libano, Egitto, Turchia e Iraq per il mese di ottobre.

Nel 2014, il WFP ha ricevuto complessivamente 5,38 miliardi di dollari di contributi – il 27 per cento di più rispetto al 2013. Questo in risposta a un numero di emergenze senza precedenti in luoghi quali Siria, Iraq, Sud Sudan e i paesi dell’Africa Occidentale colpiti da Ebola. Ciononostante, i bisogni sono ancora in crescita in tutto il mondo, superando i fondi disponibili.

 

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Il WFP è la più grande agenzia umanitaria che combatte la fame nel mondo fornendo assistenza alimentare in situazioni di emergenza e lavorando con le comunità per migliorare la nutrizione e costruire la resilienza. Ogni anno, il WFP assiste una media di 80 milioni di persone in circa 80 paesi.

 

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Per ulteriori informazioni:

Vichi De Marchi, Portavoce per l’Italia, WFP/Roma

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