Skip to main content

Appello del PAM: a rischio la catena di rifornimenti alimentari in Somalia mentre crescono i bisogni

Nairobi, 17-07-07 (comunicato stampa) – Il Programma Alimentare delle Nazioni Unite (PAM) oggi ha lanciato un appello per ricevere donazioni urgenti per evitare interruzioni nei rifornimenti alimentari in Somalia, in previsione del mancato raccolto.

Il crescente bisogno di aiuti alimentari segue un allarme lanciato a giugno dalla FAO in cui si prevedeva, per luglio e agosto, nessun raccolto o un raccolto sotto la media, in gran parte del sud e del centro della Somalia, a causa delle piogge scarse.

Il Direttore del PAM in Somalia, Peter Goossens, ha dichiarato che l’agenzia ha bisogno di 19,5 milioni di dollari o di 26.500 tonnellate di cibo entro la fine del 2007 per sfamare un milione di somali. Senza nuovi contributi, il PAM, ad ottobre, si troverà con un deficit di 8.500 tonnellate che, sommato a quello precedente, raggiungerà le 70.000 tonnellate pari a 53 milioni di dollari, entro maggio 2008.

“Chiediamo contributi immediati perchè i bisogni dei più deboli in Somalia – per la maggior parte donne e bambini – stanno crescendo sempre di più per ragioni esterne e potrebbero servire tre o quattro mesi per portare gli aiuti alimentari nel paese.”

“L’anno scorso i somali sono stati colpiti dalla siccità e dalle alluvioni a cui si sono aggiunti, oggi, i problemi di insicurezza e di nuovi spostamenti della popolazione. Per sopravvivere hanno bisogno di assistenza umanitaria.”

Le conseguenze della prevista assenza di raccolto o della sua scarsità, potrebbero manifestarsi già ad ottobre. Il PAM, rispetto a quanto pianificato per il 2007, ha quindi rivisto le sue proiezioni e stima di dover incrementare del 50 per cento l’assistenza alimentare, da ottobre 2007 a maggio 2008.

Dall’inizio dell’anno, oltre 924.000 persone hanno ricevuto il cibo del PAM in Somalia: la maggior parte di loro vive nel sud e nel centro del paese.

Proprio mentre il PAM deve garantire una maggiore assistenza alimentare, la sua già fragile catena di rifornimenti è minacciata dagli attacchi dei pirati nel mare della Somalia. Circa l’80 per cento degli aiuti arrivano in Somalia via mare, ma le crescenti aggressioni dei pirati, quest’anno, hanno dimezzato il numero delle navi disposte a trasportare il cibo nei porti somali.

Il Direttore Esecutivo del PAM, Josette Sheeran, e il Segretario Generale dell’Organizzazione Marittima Internazionale delle Nazioni Unite, Efthimios E. Mitropoulos hanno lanciato un appello il 10 luglio per un’azione internazionale concertata e coordinata in risposta alla minaccia della pirateria e degli assalti a mano armata contro le navi al largo della Somalia.

I maggiori donatori del PAM per l’Operazione biennale di Soccorso e Ricostruzione in Somalia, che si concluderà nel luglio 2008, sono: Stati Uniti (23 milioni di dollari), Canada (7,8 milioni di dollari), Olanda (6,8 milioni di dollari), Arabia Saudita (3,3 milioni di dollari), Giappone (3,2 milioni di dollari), donazioni multilaterali (2,2 milioni di dollari), Germania (2 milioni di dollari), Finlandia (1,9 milioni di dollari), Irlanda (1,7 milioni di dollari) e Svizzera (730.000 dollari).

Anche l’Italia è fortemente impegnata in Somalia. A giorni partirà dalla Base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite (UNHRD), gestita a Brindisi dal PAM , un volo organizzato dal Ministero degli Affari Esteri attraverso Intersos, con tende, kit sanitari e medicinali, contenitori per l’acqua, servizi sanitari, generatori e altri generi di prima necessità. L’aereo farà tappa negli Emirati Arabi e, dopo una rotazione di aeromobili, il carico giungerà a Baidoa, in Somalia.