Allarme WFP: l’assistenza umanitaria aiuta a stabilizzare la sicurezza alimentare in Sud Sudan ma rimangono forti preoccupazioni per il prossimo anno
I risultati provvisori dell'ultima analisi sulla sicurezza alimentare Integrated Phase Classification (IPC) pubblicata martedì dimostrano che la situazione della sicurezza alimentare si è stabilizzata grazie ad una risposta umanitaria significativa, a precipitazioni metereologiche normali e alle condizioni atmosferiche favorevoli per le coltivazioni. I miglioramenti stagionali dovrebbero continuare fino alla fine dell'anno, in particolare nelle zone non colpite dal conflitto. Ma il rapporto avverte che la sicurezza alimentare potrebbe peggiorare bruscamente all'inizio del prossimo anno appena le scorte di cibo saranno esaurite.
“La sicurezza alimentare sta migliorando, il che è una buona notizia, ma non siamo ancora fuori dal tunnel”, ha detto Joyce Luma, Direttore del WFP in Sud Sudan. “La situazione rimane fragile e l’emergenza fame continuerà ad essere una minaccia anche durante il prossimo anno, soprattutto se il conflitto continua. E’ assolutamente fondamentale sostenere lo sforzo umanitario.”
L'analisi dell’IPC è stata condotta da specialisti sulla sicurezza alimentare ed esperti di valutazione in ambito umanitario di diverse agenzie umanitarie e di sviluppo, insieme agli esperti tecnici del governo sud sudanese.
Secondo l'analisi dell’IPC, il numero di persone che vivono in una condizione di grave emergenza - le fasi tre e quattro su una scala a cinque punti - è sceso da 3,9 milioni a a 1,5 milioni. Non si prevede una carestia in Sud Sudan nei prossimi tre mesi. La situazione nutrizionale rimane, comunque, disastrosa, con la prevalenza di malnutrizione acuta globale (GAM) al di sopra della soglia di emergenza del 15 per cento, nella maggior parte del paese.
L'analisi indica che, senza aiuto umanitario, la sicurezza alimentare peggiorerà drasticamente nei primi mesi del 2015, , appena le persone consumeranno le loro ultime risorse disponibili - raccolto e bestiame - per soddisfare i bisogni alimentari di base. Le prospettive da gennaio a marzo sono di grande preoccupazione, con 2,5 milioni di persone in condizione di grave insicurezza alimentare tra cui quasi la metà delle popolazioni colpite dai conflitti negli Stati di Jonglei, Upper Nile and Unity.
Le agenzie umanitarie si sono adoperate con grande impegno nel rispondere alla crisi in Sud Sudan. Il WFP ha utilizzato ponti aerei, lanci di cibo dal cielo, camion e chiatte per trasportare alimenti su ampia scala.
In aree remote, squadre di pronto intervento congiunte - WFP, UNICEF, altre agenzie ONU e ONG partner - stanno fornendo un pacchetto completo di prodotti alimentari, integratori nutrizionali e altre forme di assistenza, inclusa quella sanitaria. Le agenzie stanno lavorando insieme per fornire assistenza anche ai civili ospitati nei campi dell’ONU.
La necessità di aiuti umanitari continuerà fino alla fine dell'anno. Servirà un maggiore sforzo, all'inizio del prossimo anno, per aiutare le persone a ricostruire i propri mezzi di sussistenza e per evitare un drammatico peggioramento della sicurezza alimentare e dela malnutrizione nel 2015. Tra gli interventi urgenti vi è il pre-posizionamento delle scorte alimentari laddove possibile, durante la stagione secca.
“Il sostegno dei donatori ha permesso di fornire assistenza fondamentale fino ad ora, ma non dobbiamo abbassare la guardia, ora abbiamo ancora più bisogno di risorse per riuscire nel nostro compito”, ha detto Luma.
Il WFP ha un deficit di finanziamento di 345.000,000 dollari per fonire una vitale assistenza alimentare in Sud Sudan nei prossimi sei mesi.