Allarme del PAM: a rischio alimentare le popolazioni del Sahel
Dakar, 16-05-06 (comunicato stampa) - Le riserve di cibo delle famiglie cominciano a scarseggiare in tutta la regione del Sahel, nell’Africa occidentale. Per questo motivo, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) ha lanciato oggi un appello urgente alla comunità internazionale affinchè continui a sostenere quei programmi che possono mitigare gli effetti più devastanti della scarsità di cibo tra gli strati più deboli.
Ogni anno, milioni di persone nel Sahel devono affrontare alcuni mesi di grande precarietà da quando si esauriscono le scorte alimentari sino al nuovo raccolto. Dopo la crisi alimentare che ha colpito la regione lo scorso anno, la ‘stagione povera’ quest’anno è iniziata prima del previsto in alcuni dei paesi più poveri del mondo. Nonostante il buon raccolto di fine 2005 nel Sahel, molta gente soffre già della crisi.
Quest’anno il PAM intende sfamare 3,3 milioni di persone – di cui oltre la metà bambini – in paesi del Sahel come Mauritania, Mali, Niger e Burkina Faso, dove fornirà razioni alimentari supplementari nei centri nutrizionali, nei presidi medici e attraverso altri programmi di aiuto alimentare post-crisi. Il costo complessivo è di 54 milioni di dollari ma, attualmente, l’agenzia ha ricevuto solo 16,5 milioni di dollari, equivalenti al 30% della somma necessaria.
“Son tutti anni di crisi per i più poveri del Sahel”, ha detto Mustapha Darboe, Direttore regionale del PAM per l’Africa occidentale. “Per troppo tempo questa condizione è stata considerata come normale e accettabile. Non è così. Nel ventunesimo secolo alle persone non dovrebbe continuamente mancare il minimo necessario per vivere”.
“La crisi dello scorso anno nella regione, e specialmente in Niger, è stata un brusco richiamo: fame e povertà invisibili uccidono le persone nell’Africa occidentale”, ha detto Darboe.
In particolare, il PAM è preoccupato dalla scarsità di risorse per finanziare l’operazione per sfamare oltre 400.000 persone in Mauritiania, con il rischio di un’interruzione quasi immediata delle forniture di cibo. Di 18 milioni di dollari richiesti quest’anno, il PAM ha finora ricevuto solo 920.000 dollari. C’è il rischio che, ad inizio giugno, non vi sia un sufficiente approvvigionamento degli stock di cereali.
E’ da anni che la Mauritania viene colpita dalla siccità, che combinata agli effetti devastanti dell’invasione di locuste nel 2004, ha eroso le capacità di sussistenza delle famiglie, specialmente nell’area agropastorale del sud dove la vita è diventata sempre più difficile. I tassi di malnutrizione tra i bambini più piccoli sono molto al di sopra del livello di guardia, mentre i prezzi dei cereali nei mercati rurali sono aumentati anche del 50% rispetto alla media che normalmente si registra in questo periodo dell’anno.
Tuttavia non c’è nessun paese nel Sahel che registri così tante difficoltà in questo periodo come il Niger, dove la crisi dello scorso anno ha lasciato un segno profondo costringendo migliaia tra i più poveri a indebitarsi ulteriormente.
Con il Ministero della Sanità Pubblica e l’UNICEF, il PAM sta lavorando per rifornire i centri nutrizionali del paese con cibo arricchito con vitamine per combattere la malnutrizione dei più piccoli. Quest’anno la risposta dei donatori è incoraggiante, tale da consentire al PAM di rifornire i centri fino a settembre.
In Mali, il PAM avvierà tra poco un’operazione per far fronte ai bisogni della popolazione in questa ‘stagione povera’ e aiutare la ripresa dopo la crisi dello scorso anno. L’agenzia assisterà 740.000 persone, di cui 175.000 bambini malnutriti al di sotto dei cinque anni.
Come in Niger, anche in Mali il PAM lavora per migliorare il livello nutrizionale dei bambini al di sotto dei cinque anni e per ripristinare terre e strumenti di lavoro per dare alle popolazioni i mezzi per superare eventuali futuri disastri naturali. Il costo dell’operazione per il 2006 è di 10,2 milioni di dollari.
In Burkina Faso, il PAM ha in programma di sfamare 43.000 bambini e 11.000 madri nel tentativo di bloccare i tassi allarmanti di malnutrizione nel paese. Il 40% dei bambini con meno di cinque anni è sottopeso, mentre la malnutrizione più grave colpisce, nel complesso, ben il 18,6% della popolazione.