'All the Invisible Children' al Festival del Cinema di Venezia
Un film e un progetto sostenuti dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo, PAM e UNICEF
Venezia - 31/08/05 (comunicato stampa) - Milioni di bambini e adolescenti vedono i loro diritti negati da sfruttamento e guerre. Trecento milioni di bambini nel mondo soffrono la fame. Oltre 100 milioni non sono mai entrati in un’aula scolastica.
A tutti loro è dedicato il film All the Invisible Children, che viene presentato alla 62esima edizione della Biennale del Cinema di Venezia.
La Cooperazione Italiana allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, le agenzie delle Nazioni Unite PAM (Programma Alimentare Mondiale) e UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia), impegnate in tutto il mondo a difesa dell’infanzia, sostengono questa iniziativa come un’occasione fondamentale per far ascoltare la voce, le storie e le speranze di questi bambini.
Il progetto cinematografico è realizzato da otto grandi registi – Medhi Charef, Emir Kusturica, Spike Lee, Katia Lund, Jordan Scott e Ridley Scott, Stefano Veneruso e John Woo – che hanno donato ai “bambini invisibili” il loro nome e il loro immenso talento creativo.
Al risultato di altissimo profilo contribuisce il brano “Teach Me Again”, scritto e prodotto da Elisa, interpretato da Tina Turner e Elisa, che sarà pubblicato da Caterina Caselli per Sugar.
Tanza, Ciro, Uroš, Bilu, João, Song Song sono alcuni dei piccoli protagonisti. Le loro storie cinematografiche ci parlano di milioni di loro coetanei che nel mondo non hanno diritto a un nome e a un volto: storie di diritti violati, malnutrizione e povertà, ma anche storie di bambini che ostinatamente cercano un futuro migliore, storie che si svolgono lontano dai riflettori, nel vuoto dell’indifferenza.
A questa infanzia senza volto né nome si rivolge il film, nato da un’idea originale di Chiara Tilesi, prodotto da Maria Grazia Cucinotta, Chiara Tilesi e Stefano Veneruso per la MK Film Productions, cooprodotto da Rai Cinema, distribuito in Italia da 01 Distribution e venduto nel mondo da Adriana Chiesa Enterprises.
La forte sensibilità mostrata dai registi, la loro totale adesione al progetto, la grande notorietà internazionale e il prestigio che li circondano sono la miglior garanzia di successo di un film che vuole, innanzitutto, favorire la comprensione del mondo dei “bambini invisibili” presso una platea internazionale. Ma il film vuole essere anche un’occasione per dar vita ad un concreto progetto per l’infanzia e per la lotta alla malnutrizione infantile in Africa.