Skip to main content

AIDS: la prevenzione si fa al 'pit stop'

Blantyre (Malawi), 29-11-05 (comunicato stampa) - Mondo della prostituzione, camionisti, magazzinieri e lavoratori portuali avranno finalmente accesso ad informazioni e consigli sul virus HIV, oltre che a cure per le malattie sessualmente trasmesse, grazie ad un nuovo progetto del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) in collaborazione con la società privata TNT, l’Agenzia Internazionale di Sviluppo svedese e il Ministero della Sanità del Malawi.

Tra le dozzine di mezzi pesanti che ogni notte si mettono in coda al varco di frontiera di Mwanza per passare il controllo doganale ci sono anche camion affittati dal PAM per far fronte alla drammatica crisi alimentare che ha colpito il Malawi.

Mwanza è il varco di frontiera più trafficato del Malawi: il 70% del trasporto su strada passa da qui. Da gennaio, circa 600 camion del PAM hanno varcato la frontiera, da e per il Mozambico, lo Zimbabwe e il Sudafrica.

“Lunghe nottate, giovani lontani da casa, abbondanza di giovani donne povere rendono questo luogo ideale per la diffusione dell’HIV – e quindi il luogo ideale per cercare di fermarla. È per questo che il PAM e i suoi partners – spiega Dom Scalpelli, Direttore del PAM in Malawi – hanno scelto proprio Mwanza per stabilirvi il “Pit Stop di Muyende Bwino”, il primo Centro di Prevenzione e Cura in Malawi”.

Consapevoli del fatto che i propri trasportatori avrebbero potuto contribuire alla diffusione del virus HIV, il PAM e TNT, la compagnia leader nella distribuzione espressa e nella logistica, hanno creato i Centri di Prevenzione e Cura in modo tale da dare ai camionisti – e alle comunità in cui sostano – la possibilità di ricevere informazioni vitali su come evitare di contrarre l’HIV e di trasmetterlo agli altri.

I Centri forniscono anche cure per affezioni leggere e malattie sessualmente trasmesse, oltre a rappresentare un punto di riferimento per l’informazione sull’HIV, i test e le cure. I Centri sono aperti quando i loro utenti ne hanno più bisogno.

Il PAM sta organizzando in Malawi un’operazione di assistenza per raggiungere oltre 4 milioni di persone, che non sono più in grado di nutrirsi a causa della siccità e della difficoltà del governo di far fronte alla pandemia di AIDS che uccide agricoltori, operai e impiegati della pubblica amministrazione. Un adulto su sette, in Malawi, risulta positivo all’HIV. “L’AIDS – racconta Scalpelli – ha inferto una terribile ferita alla società del Malawi. In un paese in cui la povertà è endemica e la siccità è un fenomeno regolare nelle campagne, gli effetti della pandemia sono davvero catastrofici”.

Il PAM è una delle organizzazioni che contano un più intenso movimento di mezzi di trasporto nei paesi poveri, inclusi 21 tra i 25 paesi più colpiti dall’AIDS. Il PAM ha oltre 5000 tir che portano cibo alle persone affamate in oltre 80 paesi, senza contare gli innumerevoli operai nei porti, nelle dogane, nelle ferrovie e negli aeroporti: i fornitori e lo staff del PAM lavorano lungo i corridoi in cui i tassi di diffusione dell’HIV sono tra i più alti al mondo. E viaggiando verso i paesi più remoti del mondo, possono contribuire alla diffusione del virus.

Lo staff del PAM partecipa in tutto il mondo a programmi di prevenzione e di sensibilizzazione sull’HIV/AIDS, estesi ai lavoratori delle imprese di trasporto in paesi come Etiopia e Birmania.

Il PAM offre anche assistenza alle famiglie colpite dall’HIV e dall’AIDS in Africa, Asia e America Latina. I suoi aiuti alimentari aiutano chi ha contratto il virus dell’HIV a rimanere in buona salute più a lungo. Una buona alimentazione rende i farmaci antiretrovirali più efficaci, aumentando l’aspettativa di vita dei malati e diminuendo le possibilità, per le madri, di trasmettere il virus ai figli. Inoltre, il cibo e l’integrazione nutrizionale forniti dal PAM sono un incentivo a continuare a frequentare le scuole per tutti quei bambini che vengono da famiglie in cui un genitore ha contratto l’AIDS o è morto a causa del virus.