AIDS: la prevenzione funziona ma va potenziata se si vuole sconfiggere l'epidemia
Roma, 21-11-05 (comunicato stampa) - Nel corso della presentazione del rapporto UNAIDS/OMS Aggiornamento 2005 sull’epidemia dell’AIDS avvenuto oggi a Roma, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) e il governo italiano hanno sottolineato il ruolo cruciale della prevenzione e di una sana nutrizione nella lotta contro l’AIDS, in particolar modo in Africa.
Secondo il PAM, nuovi dati confermano che nel continente africano, dove l’AIDS e la fame minacciano milioni di abitanti, oltre ai programmi di prevenzione, altre misure come la disponibilità di cibo, una buona nutrizione e l’educazione scolastica possono aiutare a bloccare la diffusione dell’AIDS, salvando potenzialmente decine di migliaia di vite.
Il rapporto UNAIDS, reso pubblico oggi, in anticipo rispetto alla Giornata Mondiale dell’AIDS (1 dicembre), fa notare come il numero di persone con HIV sia cresciuto raggiungendo il punto più alto, con 40,3 milioni di adulti e bambini infetti. “Abbiamo notato che in alcuni paesi, come il Kenia, i programmi di prevenzione a lungo termine possono ridurre il numero di persone che ha contratto il virus dell’HIV di recente. Tuttavia, l’epidemia sta ancora diffondendosi rapidamente in tutto il continente africano”, ha detto Paul De Lay, Direttore dell’Ufficio Valutazione e Monitoraggio dell’UNAIDS.
In Kenia, la percentuale degli adulti positivi all’HIV è scesa dal 10 per cento negli anni Novanta al 7 per cento nel 2003. In Zimbabwe, i tassi di incidenza dell’HIV nelle gestanti è calato dal 26 per cento nel 2003 al 21 per cento nel 2004. Nonostante questi segnali incoraggianti, 5 milioni di persone nel mondo hanno contratto il virus dell’HIV nel 2005 e 3,1 milioni di persone sono morte per malattie connesse all’AIDS.
Circa il 64 per cento delle nuove infezioni è avvenuto nell’Africa sub-sahariana, dove 25,8 milioni di adulti e bambini sono HIV positivi.
Sheila Sisulu, Vicedirettrice Esecutiva del PAM, ha sottolineato il ruolo vitale che il cibo e l’educazione scolastica svolgono nella lotta all’AIDS. “Studi recenti hanno mostrato che i giovani con poca o nessuna istruzione hanno il doppio di probabilità di contrarre l’HIV. Il PAM sa che dare ai bambini un pasto a scuola e del cibo da portare a casa può triplicare i tassi di frequenza scolastica, mantenendo i bambini in buona salute, lontani dal contagio dell’HIV e istruiti.”
In totale, sono 570.000 i bambini al di sotto dei 15 anni morti per cause collegate all’AIDS e 700.000 quanti hanno contratto il virus.
Il rapporto sottolinea come 1 milione di persone attualmente viva più a lungo grazie alle cure con gli antiretrovirali. Una buona alimentazione è fondamentale affinché questo trattamento sia efficace.
“Il governo italiano è uno dei donatori più generosi del Fondo Globale per la Lotta all’AIDS, Tubercolosi e Malaria. Crediamo che l’AIDS possa essere vinto. Tutti gli sforzi per prevenire il contagio sono fondamentali”, ha detto l’On. Alberto Michelini, Rappresentante Speciale del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per il “Piano d’Azione per l’Africa” del G8.