Aereo con aiuti umanitari per i rifugiati siriani in fuga in Iraq, arriva a Erbil
Dal 15 agosto ad oggi più di 44,000 rifugiati siriani sono fuggiti nella regione kurda dell’Iraq settentrionale; molti di loro sono donne e bambini e hanno trovato riparo nei campi o in strutture pubbliche mentre altri sono stati ospitati da familiari o amici.
Il volo charter del WFP, arrivato lunedí e proveniente da Sharjah negli Emirati Arabi Uniti, ha portato 340 tende per famiglie per l’UNHCR, una parte del generoso contributo degli Stati Uniti, e 42 tonnellate di biscotti ad alto contenuto energetico per il WFP e 15 tonnellate di speciali barrette nutritive, grazie al contributo dell’Agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID).
“Il continuo esodo di persone in fuga dalla Siria verso l’Iraq nell’ultimo mese, non ha precedenti”, dichiara Claire Bourgeois, il rappresentante dell’UNHCR in Iraq. “Con il sostegno delle Autorità governative della regione del Kurdistan, l’UNHCR, il WFP e i nostri partners stanno facendo una corsa contro il tempo per soddisfare i bisogni delle decine di migliaia di persone appena arrivate.”
E’ previsto per oggi l’arrivo ad Erbil di un secondo volo, proveniente da Adana in Turchia, che trasporta 93 tonnellate di razioni alimentari sufficienti a sfamare 11.500 persone per tre settimane. L’Agenzia Alimentare delle Nazioni Unite si sta inoltre mobilitando per far arrivare 37.000 razioni di cibo da tutta la regione sufficienti per sfamare 185.000 persone per un mese. Circa 25 camion, che hanno trasportato 500 tonnellate di scorte alimentari, sono arrivati lunedí dalla Turchia per soddisfare l’urgente bisogno di cibo dei rifugiati.
I biscotti ad alto contenuto energetico e le speciali barrette nutritive fornite dall’USAID sono una perfetta forma di assistenza nella prima fase di emergenza, perchè non hanno bisogno di essere cucinate, e forniscono una soluzione immediata al bisogno di cibo riuscendo a prevenire la malnutrizione.
Molti dei rifugiati appena arrivati sono stati trasferiti nel campo di Kawergosk, vicino ad Erbil, che ospita oggi circa 15.000 rifugiati. Il governatore di Erbil ha chiesto all’UNHCR di costruire un campo rifugiati permanente per riuscire ad accogliere l’afflusso massiccio di persone. Negli ultimi 12 giorni, gli operatori umanitari hanno trasformato la desolata zona di Kawergosk da una vuota pianura ad un campo profughi in rapida crescita, che ora deve essere attrezzato per il rigido inverno del nord dell’Iraq.
Le tende per famiglie dell’UNHCR saranno usate a Kawergosk per dare riparo a 2.000 nuovi rifugiati che ne hanno bisogno. L’Agenzia per i Rifugiati delle Nazioni Unite ha finora inviato ai campi e ai diversi centri che ospitano i nuovi arrivati più di 120 camion di aiuti, provenienti dai magazzini dell’UNHCR in Giordania.
Il WFP, negli ultimi giorni, ha distribuito, nel campo di Kawergosk, razioni di cibo a più di 1.500 famiglie, sufficienti a sfamare 7.500 persone per un mese. La razione comprende riso, zucchero, sale, farina di frumento, lenticchie e olio vegetale.
“Siamo grati per la generosità delle autorità del Governo regionale del Kurdistan che ha fornito, durante i primi giorni, pasti caldi ai rifugiati siriani arrivati nell’Iraq settentrionale”, ha dichiarato Ute Meir, Direttore paese del WFP in Iraq. “Il WFP ha ora recuperato il cibo sufficiente per soddisfare la maggior parte delle necessità alimentari dei rifugiati siriani nei campi e nei centri di transito nel nord dell’Iraq”
Nelle altre zone del governatorato di Erbil, l’UNHCR sta attualmente assistendo circa 3.000 persone temporaneamente accampate presso il magazzino Baharka; circa 2.600 siriani che temporaneamente vivono nelle scuole ed in altri edifici di Qushtapa. Un sito temporaneo a Basirma ospiterà inoltre circa 4.000 persone che attualmente vivono nelle scuole locali e nelle moschee. A Sulemaniyeh attualmente ci sono 900 persone nelle tende dell’UNHCR mentre ad Arbat più di 2.000 persone vivono nelle scuole, moschee e biblioteche.
I rifugiati siriani sono arrivati al confine di Sahela attraversando ed entrando nella regione del Kurdistan del nord dell’Iraq ad un ritmo di più di 3.800 persone al giorno da quando sono iniziati i flussi, con un picco il 17 agosto quando in un solo giorno 13.500 persone hanno attraversato Peshkhabour. Questi inizialmente hanno dovuto attraversare quattro kilometri di terra desolata e gli operatori hanno riferito di bambini che hanno camminato a piedi nudi. Tra gli ultimi arrivati ci sono persone provenienti da Qamishli, Derik, Aleppo, Kobany e Hassakeh.
Quasi 200.000 rifugiati siriani sono fuggiti in Iraq dall'inizio del conflitto in Siria, circa il 30 per cento di questi vive nei campi come quello di Domiz e il 70 per cento vive in comunità irachene.