Ad un anno dal terremoto in Nepal, il WFP aiuta nella ricostruzione i più svantaggiati
KATHMANDU – Ad un anno dal terremoto che uccise oltre 9.000 persone e si stima causò danni e perdite per 7 miliardi di dollari, il Programma Alimentare delle Nazioni Unite (WFP) continua a lavorare con il governo del Nepal affinché i più vulnerabili all’insicurezza alimentare non siano lasciati indietro.
“Le persone più disagiate prima del terremoto sono quelle che hanno sofferto le perdite maggiori”, ha detto Pippa Bradford, Rappresentante e Direttrice del WFP in Nepal. “E’ vitale fare in modo che il sostegno raggiunga queste famiglie in modo che la loro situazione non si aggravi ulteriormente”.
Il WFP ha fornito assistenza alimentare a 2 milioni di persone nelle prime sei settimane dal sisma e da allora l’assistenza alimentare, sotto forma di cibo o contante, sostiene quanti lavorano alla riabilitazione e alla ricostruzione delle infrastrutture comunitarie. Nell’ultimo anno, sono stati costruiti o riparati sistemi di irrigazione su 546 ettari di terra agricola, sono stati ripristinati 729 chilometri di strade locali e riabilitati 1.714 chilometri di percorsi di montagna.
Nonostante dei miglioramenti nella sicurezza alimentare nelle aree colpite dal terremoto, in parte dovuti all’assistenza umanitaria, rimangono sacche significative di vulnerabilità. Un quarto della popolazione nepalese vive con meno di 1,25 dollari al giorno e spende in media il 60 per cento del proprio reddito in cibo. Ciò rende arduo fare fronte a shocks quali disastri naturali e alti prezzi alimentari.
Il WFP ha appena lanciato un programma di sviluppo di tre anni diretto a gruppi vulnerabili quali nuclei familiari con una donna a capofamiglia e minoranze etniche. Il lavoro del WFP sosterrà la strategia governativa della riabilitazione dei mezzi di sostentamento nei settori delle infrastrutture comunitarie, della sicurezza alimentare e dell’agricoltura, della nutrizione e della riduzione del rischio disastri.
Inoltre, il WFP estenderà le proprie misure di preparazione alle emergenze. Un mese prima del terremoto, il WFP aveva creato una Humanitarian Staging Area (HSA) vicino all’aeroporto di Kathmandu, che diventò il centro per l’aiuto d’emergenza nelle prime fasi della risposta. Si stima che questa struttura abbia velocizzato di settimane la consegna di provviste di emergenza ai sopravvissuti. Il WFP prevede di continuare lo sviluppo della struttura in Nepal.
“Non possiamo permetterci di non investire in misure di preparazione all’ emergenza,” ha detto Bradford. “Un disastro può colpire il Nepal in ogni momento e dobbiamo essere pronti.”
Nella risposta d’emergenza al terremoto, il WFP, a capo del cluster logistico, coordinò il trasporto di materiali di soccorso per oltre 160 organizzazioni, dall’ingresso nel paese alla consegna nelle aree più remote con portatori o con animali da soma.