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Il WFP pronto a rispondere alla crisi alimentare in Malawi

Il WFP pronto a rispondere alla crisi alimentare in Malawi
Inondazioni e siccità hanno danneggiato il raccolto nel paese africano, aggravando una situazione già allarmante.

Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) si sta preparando a rispondere alla peggiore crisi alimentare in Malawi degli ultimi dieci anni. Tale mobilitazione fa seguito all’appello alla comunità internazionale umanitaria fatto lunedì dal Presidente del Malawi, Peter Mutharika, in occasione della presentazione del Piano di Risposta Nazionale all’Insicurezza Alimentare.

Secondo i dati forniti dalla Commissione per la Verifica della Vulnerabilità del Malawi, oltre 2,8 milioni di persone soffriranno la fame nell’imminente stagione del ‘non raccolto’ (da ottobre a marzo) a causa delle gravi inondazioni e della siccità che hanno danneggiato il raccolto di questo anno. Le inondazioni dell’inizio dell’anno sono state le peggiori a memoria d’uomo in Malawi: hanno spazzato via abitazioni e depositi di cibo e rovinato terra fertile. Le coltivazioni sopravvissute alle inondazioni sono poi state distrutte dall’intensa siccità dei mesi successivi, rendendo la sopravvivenza ancora più difficile per i più vulnerabili.

Nel piano di risposta viene data priorità a cibo salvavita e ai trasferimenti di contante, al fine di proteggere vite umane e prevenire la fame. È altresì vitale fare in modo che non vadano persi i faticosi progressi fatti nelle aree della protezione della salute e dell’istruzione. Alcune persone, nei distretti colpiti, hanno già iniziato a vendere il bestiame per far quadrare i conti. Le donne hanno aumentato la quantità di legna da ardere e carbone che vendono, causa di degrado ambientale, aggravando così il fragile ecosistema.

Il WFP è grato al governo del Malawi per il contributo alla risposta di soccorso di 26.600 tonnellate di mais provenienti dalle sue Riserve Strategiche di Grano.

“Plaudiamo all’impegno del governo e dei partner dello sviluppo in tempi di accresciuti bisogni globali, e siamo riconoscenti per il rapido sostegno di quanti si sono fatti subito avanti, specialmente gli Stati Uniti e l’Italia, affinché i più vulnerabili in Malawi ricevano il sostegno vitale di cui hanno disperatamente bisogno”, ha detto il Rappresentante WFP nel paese, Coco Ushiyama.

Dalla fine dello scorso anno, il WFP ha fornito soccorso ed assistenza ad oltre 1 milione di persone vulnerabili per evitare che le famiglie colpite dalla scarsità di piogge nella stagione del raccolto 2013/14 e dalle inondazioni all’inizio del 2015 soffrissero la fame.

Tuttavia, il WFP, che riceve esclusivamente contributi volontari da governi, settore privato ed individui, è finanziato per meno del 25 cento per l’operazione di soccorso che si sta predisponendo. Servono ancora 81 milioni di dollari per rispondere ai bisogni dei più vulnerabili, dal mese prossimo fino a marzo 2016.
“È urgente ricevere ulteriori contributi” ha detto Ushiyama.  “La nostra risposta userà strumenti innovativi, come cibo e trasferimenti di contante”.
Sono necessari finanziamenti tempestivi  per una risposta efficiente ed efficace, specialmente per preposizionare riserve di cibo entro novembre, in tempo per la stagione delle piogge, nelle aree rurali dove l’accesso via terra potrebbe essere compromesso.

Una risposta rapida è fondamentale se si vogliono salvare vite di bambini e prevenire un peggioramento della sottonutrizione, in particolare evitare deficit di sviluppo nei bambini. I deficit di sviluppo non solo limitano la crescita delle persone, ma anche il loro sviluppo cognitivo, con conseguenze di lunga durata sulla salute e la produttività.

Secondo un recente studio sul Malawi nella serie il Costo della Fame in Africa, i deficit di sviluppo, che si attestano al 42 per cento, tra i più alti nella regione, costano alla nazione quasi 600 milioni di dollari all’anno.

Finanziamenti aggiuntivi per 10 milioni di dollari sono necessari urgentemente per continuare i programmi di alimentazione scolastica del WFP, per mantenere il sostegno nutrizionale e l’operazione per i rifugiati, fino a marzo 2016. Sia l’alimentazione scolastica che il sostegno nutrizionale acquistano ancora più importanza in tempi di crisi alimentare, specialmente per le donne e le ragazze: esse, infatti, sono le prime ad essere ritirate da scuola o a ricevere porzioni ridotte ai pasti.