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L'alimentazione scolastica in quattro punti

I programmi di alimentazione scolastica nutrono la speranza di milioni di bambini, i primi a soffrire le conseguenze della crisi alimentare globale. Nuovo rapporto WFP.
WFP supports Government school feeding initiative in Kinhasa. Photo: WFP/Vincent Tremau
Una classe a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, dove il WFP sostiene le iniziative del governo. Foto: WFP/Vincent Tremau
Qui il rapporto State of School Feeding Worldwide 2022

 

1. Il grande rientro dei programmi di alimentazione scolastica. Dopo la chiusura delle aule nel mondo per la pandemia di Covid-19, i pasti a scuola sono tornati ad essere una diffusa e benvenuta rete di protezione sociale. 

All'inizio del 2020, prima che la pandemia provocasse la vasta chiusura delle scuole, 388 milioni di bambini in tutto il mondo beneficiavano, ogni giorno, dei pasti a scuola. Oggi sono 418 milioni - 30 milioni in più - a ricevere un pasto nutriente a scuola.

Nel mondo, circa il 41 per cento dei bambini iscritti alla scuola primaria ha ora accesso a un pasto scolastico quotidiano gratuito o sovvenzionato, percentuale che sale al 61 per cento nei paesi ad alto reddito.

Questa ripresa è stata ampiamente sostenuta dai budget nazionali, e la maggior parte di loro ha adottato politiche che ne garantiscono la continuità a lungo termine. 

I programmi di alimentazione scolastica non sostengono solo i bambini: hanno, infatti, creato circa quattro milioni di posti di lavoro in 85 paesi (1.377 posti di lavoro ogni 100.000 bambini nutriti). La maggior parte di questi lavori è legata alla preparazione dei pasti, quindi si tratta di cuochi locali e di piccole società di catering, la maggior parte delle quali a guida femminile.

Children at a nursery and primary school in Juba, South Sudan. Photo: WFP/Eulalia Berlanga
Un nido e una scuola elementare sostenuta dal WFP a Juba, nel Sud Sudan. Il paese registra uno dei tassi più bassi di alfabetismo al mondo. Foto: WFP/Eulalia Berlanga
2. Non manca la volontà politica, quando si tratta di pasti a scuola. I leader di 76 paesi, che rappresentano il 58 per cento della popolazione mondiale a tutti i livelli di reddito, si sono coordinati per creare la School Meals Coalition. Guidata dai governi, la Coalizione è sostenuta anche da 83 stakeholder, tra cui le principali agenzie delle Nazioni Unite e vari partner per lo sviluppo.



Grazie alla Coalizione e al suo approccio basato sui dati, è avvenuto un cambiamento epocale quanto al livello di volontà politica intorno ai pasti scolastici. In Ruanda, ad esempio, nel 2022 l'amministrazione del presidente Paul Kagame ha decuplicato  il budget per i pasti scolastici dagli 8 milioni di dollari del 2020, aumentando la copertura da 660.000 a 3,8 milioni di studenti. In Benin, il presidente Talon ha annunciato un impegno di bilancio nazionale di 270 milioni di dollari per i prossimi cinque anni nel potenziamento del programma nazionale di pasti a scuola.

 

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L'agronoma WFP Maguelita Varin in una scuola a Jeremie, Haiti,  sostenuta dal WFP, che ha bisogno di fondi urgenti per la fame crescente nel paese sconvolto dagli scontri tra gruppi armati. Foto: WFP/Peyvand Khorsandi
3. Nonostante i progressi, la copertura dell'alimentazione scolastica manca dove è più necessaria: nei paesi a basso reddito afflitti dalla crisi alimentare globale e che hanno difficoltà a riprendersi dopo le chiusure prolungate. 



La copertura dei pasti scolastici nei paesi a basso reddito rimane del 5 per cento inferiore ai livelli pre-pandemia. Nonostante altre necessità del post-pandemia e difficoltà economiche, i paesi a basso reddito hanno aumentato i finanziamenti interni per i pasti scolastici di circa il 15 per cento dal 2020.

Purtroppo, il sostegno internazionale è sceso da 267 milioni di dollari nel 2020 a 214 milioni di dollari nel 2022.

I partner per lo sviluppo, in particolare le istituzioni finanziarie internazionali, dovrebbero impegnarsi ad aumentare il sostegno ai programmi di pasti scolastici per un miliardo di dollari.

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La classe di una scuola nella provincia di Maguindanao, nelle Filippine, dove il WFP lavora con il governo per i pasti con cibo coltivato localmente che rafforzano i produttori locali e la comunità, oltre ai bambini che ricevono il cibo. Foto: WFP/Rein Skullerud
4. I pasti scolastici possono rafforzare il percorso verso sistemi alimentari sostenibili e "attenti al clima", che offrano un'alimentazione migliore e diete più diversificate. I bambini in età scolare sono tra quanti soffrono di più le conseguenze dell'attuale crisi alimentare globale.
 

Il WFP stima che 349 milioni di persone in 79 paesi stiano scivolando verso la fame acuta, compresi 153 milioni di bambini e di giovani.

L'investimento annuo globale di 48 miliardi di dollari in programmi di pasti scolastici crea un mercato alimentare enorme ed affidabile, oltre ad offrire un'opportunità straordinaria per trasformare i sistemi alimentari e le diete e per rispondere in modo proattivo alla crisi alimentare globale e al cambiamento climatico.

Con i programmi dei pasti scolastici si acquistano quantità maggiori di cibo in ambito comunitario e si mettono insieme regimi alimentari di qualità con la produzione locale, aumentando l'agro-biodiversità e rafforzando la sovranità alimentare. Questo può sostenere i piccoli agricoltori, in particolare le donne rurali e i produttori indigeni.

I programmi di pasti scolastici "attenti al clima" potrebbero rappresentare un valido esempio di prima linea negli sforzi dei paesi per una maggiore resilienza ai cambiamenti climatici, diversificando le diete, allineando l'agricoltura e l'approvvigionamento alla sovranità alimentare locale e ripensando  pratiche energetiche e agricole.

Per saperne di più sul lavoro del WFP nell'alimentazione scolastica

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